Lavorare a Mosca, nonostante la disbilità.

_ Mosca è una città difficile sotto molti aspetti. Eppure, nonostante la crisi e nonostante gli ostacoli dati dall’invalidità, sono nate delle piccole aziende gestite da disabili. Ottime iniziative, ma i problemi non mancano. Ecco qualche esempio :
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In Russia, su una popolazione totale che si attesta sui 146 milioni di abitanti, vivono circa 15 milioni di disabili. Circa il 10% dei russi, quindi, è affetto da disabilità. Questa proporzione è rispettata anche nel contesto moscovita, dato che nella capitale ci sarebbero 1,2 milioni di invalidi, di cui 930mila sono in età pensionabile e 27,8 mila sono bambini.
Con il rallentamento dell’economia, per molte di queste persone vivere a Mosca è diventato ancora più difficile. Eppure, ci sono casi più o meno felici di persone che, nonostante la propria disabilità, stanno facendo a pugni con la crisi e con gli ostacoli di tutti i giorni, siano essi finanziari o fisici. Vediamo chi sono.

_ Evgenij Rapoport, fondatore del progetto “Una borsetta regala speranza”
Se in Occidente si usano buste di carta o borsette di plastica per portare a casa la spesa, in Unione Sovietica si usava la avos’ka: una rete di tessuto con i manici in pelle. Di solito, erano persone non-vedenti a cucire queste retine, ma dopo il crollo dell’URSS moltissimi di questi lavoratori si sono trovate senza lavoro.
Il progetto “Una borsetta regala speranza” è stato ideato proprio per ridare a molti non-vedenti un impiego che consenta loro di vivere dignitosamente. Concepita da Evgenij Rapoport circa 6 anni fa, l’idea ha preso corpo grazie a una collaborazione con un’impresa della Ciuvascia (vicino Kazan’), dove è stato appreso il know-how e sono state prodotte le prime retine. Una volta a Mosca, l’azienda ha mosso i primi passi da sola.

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Ciò che stupisce è la struttura interna: squadre regionali composte da una ventina di non-vedenti, ciascuna con un caposquadra. Il caposquadra, oltre a gestire il lavoro con il filato, svolge anche funzioni sociali: aiuta i lavoratori disabili a fare la spesa, li accompagna dal medico o a teatro. Insomma, si tratta di un progetto che non si limita a dare un lavoro, ma vuole sostenere i disabili anche nella vita quotidiana. Con il tempo, l’impresa si è allargata e ha iniziato a coinvolgere anche persone affette da altri tipi di disabilità.
I problemi però sono molti. Il più importante riguarda i punti vendita: gli affitti moscoviti sono astronomici, ed è difficile permettersi un bel posticino in centro. Si sfruttano allora i negozietti sotterranei, i piccoli chioschetti o eventi estemporanei come il “Festival della cordialità”, ma a volte sembra non bastare.
Un altro ostacolo è dato dalla feroce concorrenza delle merci cinesi o vietnamite.
Se passate per Mosca, pensate a questa retina per la spesa come ad un souvenir in salsa sovietica: solidale, ecologico e pratico!

_ Kirill Vasil’ev, fondatore del salone di bellezza Nadin
Affetti da sordità, Kirill e sua moglie decidono, nel 2009, di aprire un salone di parrucchiere e centro estetico. Scrivono al sindaco di Mosca (Luzhkov), che apprezza l’idea e fornisce un primo supporto. Kirill, dopo un piccolo restauro di un locale e l’acquisto dell’attrezzatura, inizia la sua avventura. I media e i moscoviti iniziano ad interessarsi al Nadin, dove tutti gli impiegati sono non-udenti e comunicano con i clienti scrivendo su un piccolo bloc-notes.
Tuttavia, la vita moscovita si sta rivelando troppo cara per gli impiegati di Kirill, che in prevalenza provengono da altre zone della Russia e ora non sanno come tirare avanti. La crisi ha inoltre imposto l’assunzione di lavoratori con esperienza, dato che non ci sono fondi per formare eventuali apprendisti. E in tutto questo, Kirill rischia di perdere i sussidi per alcuni cavilli burocratici.
Questa pregevole iniziativa, però, può contare su una clientela ormai fidelizzata. È questo il punto da cui ripartire per affrontare questi problemi.

_Evgenij Konakov, fondatore del servizio di spedizione “KON Express” 
Evgenij è un ipo-vedente con la passione per la musica, specialmente per il metal. Dopo un’interessante esperienza presso un forum giovanile russo-tedesco, in cui alcuni disabili russi hanno potuto visitare la Germania e vedere come vivono alcuni invalidi tedeschi, Evgenij ha un’illuminazione. Vuole creare qualcosa di concreto, che migliori realmente la vita di chi è portatore di handicap. Senza fondi iniziali e senza i “contatti giusti”, ha dovuto iniziare tutto da solo, partendo da ciò che sapeva fare senza troppi problemi: trasportare un prodotto da un punta A a un punto B. Nasce così la compagnia “KON Express”, che assume nella sua crew invalidi di diverso genere.
Senza ricevere fondi pubblici, la compagnia ha dovuto lottare per farsi strada nel mercato, arrivando però ad attrarre diversi negozi online che ora collaborano con questo servizio di spedizione.
Anche se la crisi rende tutto un pelo più difficile, Evgenij rimane ottimista: essendo una piccola impresa, la KON Express è più flessibile di molte altre grandi aziende, e può permettersi di avvicinarsi di più ai bisogni del cliente.

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Fonte dati: Invaforum
Materiale ricavato da un articolo presente su Moslenta.

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